Chiesa di Santa Maria in Provenzano
La famosa chiesa di Santa Maria in Provenzano si trova in piazza Provenzano Salvani. In questa porzione di città sorgevano le case di Provenzano Salvani, politico ghibellino già citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia, vincitore della battaglia di Montaperti del 1260.
Venne eretta, su progetto di Flaminio del Turco, in stile manierista tra il 1594 e il 1604 anche se fu consacrata solo il 16 ottobre del 1611. Le statue contenute nelle quattro nicchie all’esterno sono ottocentesche e realizzate da Antonio Zini.
Entrando a destra, sul primo altare, opera capitale, firmata nella parte bassa, di Rutilio Manetti raffigurante la Messa di San Cerbone. Nei quattro pennacchi della cupola affreschi settecenteschi che rappresentano i quattro santi patroni di Siena: Galgano, Savino, Crescenzio e Vittore.
Degno di nota è il pavimento, posto in direzione della cupola, in marmi mischi disegnato nel 1685 con al centro lo stemma mediceo. L’altare maggiore, contenente la Madonna di Provenzano, fu disegnato ancora da Flaminio del Turco.
Sulla parete sinistra, il secondo altare contiene un’opera di Dionisio Montorselli che raffigura un rarissimo episodio iconografico: la Visione di Santa Caterina del Martirio di San Lorenzo.
Gli arredi lignei all’interno (pulpito, panche, confessionali, inginocchiatoi) sono originali opere di Agostino Fantastici.
Nella Basilica è deposto ogni anno il Palio del 2 luglio, dedicato alla Madonna di Provenzano. Il drappellone viene portato in piazza del Campo il giorno della carriera e, dopo la corsa, la contrada vincitrice, seppur per pochi minuti, riporta il “cencio” in chiesa per ringraziare, nel più totale giubilo dei contradaioli, la Vergine di Provenzano.